
Trama
Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti. In paese si mormora che abbia la scarogna e che non arriverà nemmeno alla festa di San Rocco. Invece per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È così che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta, della sua famiglia, della sua gente.
Un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Sebbene Bruno, l’adorato amico d’infanzia che le aveva promesso di sposarla, incurante della sua «gamba matta» dovuta alla polio, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo. E quando il gerarca Vetro la sceglie come sposa, il sadismo che le infligge non riesce a spegnere in lei l’istinto di salvezza: degli altri, prima che di sé. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz. Quale segreto nasconde Iris?

Le nostre riflessioni
I giorni di vetro è un libro che indubbiamente colpisce, pur potendo risultare bello ma molto crudo per alcuni gusti. Si rimane colpite dal modo di scrivere, l’autrice dimostra di essere molto brava nel tratteggiare personaggi e situazioni con una penna incisiva e sensibile.
La vita della protagonista è segnata da un destino avverso: molto sventurata, nasce sotto una cattiva stella, e la sua vita è costellata da dolore e perdite. In questo contesto difficile, l’incontro con Bruno le cambia la vita, un amore infantile che rappresenta una sorta di ancora di salvezza dalla vita travagliata che stava vivendo.
Il romanzo offre tanti gli spunti di riflessione: uno dei più potenti è come la violenza genera violenza, un ciclo distruttivo che l’autrice esplora con lucidità. Proprio per la sua capacità di raccontare la microstoria e di affrontare temi importanti, seppur con una certa crudezza, andrebbe fatto leggere nelle scuole. Significativa è anche la figura della donna che viene esaltata invece di essere abbattuta come in tanti altri libri, emergendo con forza nonostante le difficoltà.
Inoltre, il testo porta alla luce parti della storia che generalmente a scuola non sono molto studiate o sottolineate in maniera adeguata in termini di tempo, come in questo caso la campagna armata in Abissinia o il quadro storico in cui si inserisce Redenta quando incontra Iris, una partigiana. Le parole di Redenta, la protagonista, riecheggeranno forti e feroci anche dopo aver letto l’ultima pagina, contrastando la fragilità con la speranza seppur la storia del tempo strappasse il cuore.
La frase importante “piangete, le donne prima o poi piangono tutte” racchiude una visione intensa e forse malinconica della condizione femminile, ma che invita anche alla comprensione e all’empatia. Nel complesso, I giorni di vetro è una lettura intensa e stimolante, capace di lasciare un segno profondo nel lettore.

Lo consigliamo a...
A chi vuole leggere un libro inserito nel contesto storico italiano della Seconda Guerra Mondiale.
A chi vuole leggere una storia di crescita interiore.
A chi vuole leggere un libro storico ma romanzato.

Le parole chiave del libro
Storia
fragilità
speranza
distruzione
rinascita